PASTORIZZAZIONE LATTE

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    Il Latte crudo, destinato alla commercializzazione per il consumo umano, deve essere trattato termicamente prima del confezionamento che deve avvenire in contenitori chiusi.

    I trattamenti termici che ne garantiscono la sicurezza sono i seguenti:

    la pastorizzazione
    la sterilizzazione

    a. LA PASTORIZZAZIONE: è un trattamento che consiste nell'esposizione del latte crudo a un'elevata temperatura per un breve periodo di tempo (almeno +71,7°C per 15 secondi, o qualsiasi altra combinazione equivalente).

    Le normative vigenti distinguono almeno 5 tipi di latte pastorizzato:
    Latte fresco pastorizzato di alta qualità,
    Latte fresco pastorizzato,
    Latte pastorizzato microfiltrato,
    Latte pastorizzato,
    Latte pastorizzato a temperatura elevata e ESL (Extended Shelf-Life).
    La dicitura "fresco" può essere legalmente riportata sull'etichetta solo quando il trattamento termico è stato effettuato entro 48 ore dalla mungitura. La data di scadenza del Latte fresco pastorizzato e del Latte fresco pastorizzato Alta Qualità è determinata nel sesto giorno successivo a quello del trattamento termico.
    Per il "latte fresco", e solo per questo, è necessario (secondo le linee guida riportate nel D.M. del 14/01/05 del Ministero delle Politiche agricole e forestali e riguardanti la Tracciabilità del latte) indicare sull'etichetta la zona di mungitura (se si conosce tutta la filiera del latte fino agli allevamenti) o la provenienza (se non si riesce ad arrivare fino alle stalle).

    I requisiti necessari affinchà il latte fresco pastorizzato sia definito di Alta Qualità sono molto rigorosi. Il suo contenuto proteico, in primo luogo, non deve essere inferiore al 32 g/l, mentre il tenore in grasso deve essere almeno del 3,6 % g/g.
    Il latte crudo, dal quale deriva, deve essere prodotto in allevamenti autorizzati a questa produzione, sottoposti a severi controlli, caratterizzati da specifiche caratteristiche igienico-sanitarie e compositive, verificate dai veterinari ufficiali delle ASL di pertinenza.
    Il latte fresco pastorizzato di Alta Qualità si differenzia dagli altri tipi di latte pastorizzato per aver subito una pastorizzazione igienicamente sicura ma particolarmente blanda (a temperatura di circa 2°C inferiore a quella utilizzata per il latte fresco pastorizzato); in questo modo le frazioni sieroproteiche solubili costituiscono almeno il 15,5% delle proteine totali del latte.

    Il Latte pastorizzato microfiltrato è ottenuto attraverso un particolare procedimento.
    Prima del processo di microfiltrazione, il latte crudo subisce i trattamenti di pulitura e scrematura tramite centrifuga.

    Le due componenti (panna e latte magro) così ottenute, seguono due vie diverse:
    la panna viene avviata alla omogeneizzazione. (Successivamente, è possibile che la panna prima di riunirsi al latte magro, venga trattata termicamente. Sono particolari di produzione a discrezione del produttore)
    il latte magro va alla microfiltrazione, che è un trattamento meccanico che consente una filtrazione molto sottile su membrane filtranti ceramiche a maglie di 1-2,5 microns.
    Una volta passate attraverso queste due fasi, le due componenti vengono riunite, standardizzando il titolo del grasso, che per il latte intero non potrà essere inferiore a 3,5% g/g.
    Successivamente a questa titolazione, viene applicata la pastorizzazione che non potrà essere inferiore a 71,7°C per 15 secondi o ad altre combinazioni tempo-temperatura equivalenti. In ogni caso l'enzima "fosfatasi" dovrà essere negativo.

    Il Latte pastorizzato a temperatura elevata e ESL (Extended Shelf-Life) è sottoposto ad un trattamento termico compreso tra 80°C e 135°C per un tempo molto breve (es: 135°C per 1 secondo) che permette l'inattivazione dell'enzima "perossidasi". Il latte così trattato viene confezionato in recipienti asettici che ne permettono una conservazione prolungata (25-30 giorni), ma in condizioni refrigerate (+6°C).


    b. LA STERILIZZAZIONE: è un trattamento che consiste in un riscaldamento continuo del latte crudo ad almeno 135°C per non meno di un secondo, al fine di neutralizzare microrganismi e spore. Il latte così trattato viene confezionato in recipienti asettici e opachi (o resi tali dall'imballaggio) in modo tale che le variazioni chimiche, fisiche e organolettiche siano ridotte al minimo.

    Secondo le normative vigenti, il latte sottoposto a trattamento di sterilizzazione si distingue in:
    Latte sterilizzato a lunga conservazione: : latte che ha subito un trattamento termico finale di sterilizzazione in contenitore sigillato. Il Termine Minimo di Conservazione (Da consumarsi preferibilmente entro...) è stabilito dal singolo produttore sotto la propria responsabilità. Il latte sterilizzato a lunga conservazione può essere conservato a temperatura ambiente ma una volta aperta la confezione, deve essere conservato a temperatura di frigorifero per 3-4 giorni.
    Latte UHT a lunga conservazione: latte che è stato trattato a ultra alta temperatura - ultra high temperature- in flusso continuo ed è stato confezionato in modo asettico. Il Termine Minimo di Conservazione (Da consumarsi preferibilmente entro...) è stabilito dal singolo produttore sotto la propria responsabilità. Il latte UHT a lunga conservazione può essere conservato a temperatura ambiente ma una volta aperta la confezione, deve essere conservato a temperatura di frigorifero per 3-4 giorni.

    Per la produzione del formaggio, esiste la classica pastorizzazione a 72 gradi per 15 secondi oppure trattamenti termici mano invasivi come la temizzazione (pastorizzazione bassa) a 62/65 gradi per 30 minuti.

    A livello casalingo l'alternativa per rendere sicuro il latte: la pastorizzazione a 72 gradi. Per uccidere i germi patogeni, infatti, è sufficiente portare il latte a 72 gradi per 15 secondi, operazione facilmente ottenibile con un normale termometro da cucina.
    Per effettuare questa operazione in modo ottimale bisogna utilizzare una pentola di acciaio con il fondo spesso, che sia proporzionata alla quantità di latte da pastorizzare: per un litro di latte una pentola da 3 litri, per 2-3 litri una da 5 litri. Il fondo spesso garantisce che, localmente, il latte non venga bruciato.
    Il latte va scaldato lentamente, a fuoco alto fino a 50 gradi, medio fino a 70, e poi a fuoco basso nell'ultima fase, e sempre mescolando in continuazione con un cucchiaio, meglio se di acciaio o di plastica. Quando si raggiungono i 72 gradi si può spegnere la fiamma e far scendere velocemente la temperatura fino al raggiungimento della temperatura di coagulo. Per fare questo velocemente possiamo utilizzare il bagnomaria nel lavandino con acqua fredda e anche cubetti di ghiaccio. Durante il raffreddamento è opportuno mescolare spesso il latte per far sciogliere la patina di panna e proteine che si forma in superficie
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    A livello casalingo, molto spesso può capitare che anche pastorizzando il latte, si hanno problemi sul formaggio che si andrà a realizzare, come gonfiori, occhiature di fermentazione, ecc.
    Questo perché lo inquiniamo noi post-pastorizzazione, con un utensile, o qualche cosa che ci facciamo finire dentro involontariamente.....
    Quindi massima igiene sempre a livello personale e su tutta l'attrezzatura CGD utilizziamo, dalle pentole al termometro, dalla schiumarola al cucchiaino........
     
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    Continuando il discordo pastorizzazione, c'è da dire che e' vero che la pastorizzazione rende il latte quasi sicuro, ma nello stesso tempo impoverisce il latte di tutti quegli elementi e sfumature organolettiche e nutritive che esso ha. In un certo senso appiattisce le sfumature del latte e di conseguenza del prodotto che andremo a realizzare.
    Quando si pastorizza si eliminano i batteri "nocivi" ma si distrugge la flora buona del latte e per questo e' quasi obbligatorio utilizzare starter quando si ha latte pastorizzato, perché appunto perde anche la capacità di acidificare......
    Con temperatura a 72/73 gradi la maggior parte dei batteri cattivi, muore ma restano le spore comunque nel latte.
    Vi sono poi alcuni batteri che resistono anche a queste temperature, muorendo a temperature di 84/85 gradi.
     
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    L'effetto della pastorizzazione sul latte, nel caso di produzione di paste filate come ad esempio le mozzarelle, rende la pasta praticamente non lavorabile in modo ottimale.
    Dovete sapere infatti che già dai 63/64 gradi, avviene una demineralizzazione delle caseine, con una perdita degli ioni di calcio; questo vuol dire avere a disposizione una cagliata molto ma molto debole, difficilmente lavorabile per ottenere paste filate. In questi casi, si ricorre all'utilizzo di innesti nel latte per cercare di ripristinare al meglio l'attitudine del latte stesso a cagliare e a rendere la cagliata più tenace per poterla lavorare bene anche in filatura...
     
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    Ciao Vincenzo,
    premesso che mi fido di chi mi da il latte, ovviamente non mi capita di assisterlo mentre munge quindi non posso dire di essere "sicuro" al 100% (lui produce formaggio a latte crudo dal suo latte, che vende al mercato). Saresti gentile da spiegarmi se c'è un modo per verificare "l'igiene" del latte? Vorrei evitare di pastorizzarlo, ho sempre prodotto a latte crudo, contento dei risultati e dei sapori (chi ha mangiato i miei formaggi non è mai stato male...anzi), mi conviene per sicurezza iniziare a pastorizzarlo? Quali rischi corro?
    Grazie
     
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    Ciao, sul l'igiene in fase di mungitura, non c'è un sistema di "vigilanza/controllo".
    Ovviamente puoi solo e devi filtrarlo bene, per eliminare ogni impurità. Se hai un misuratore di ph, può esserti utile per capire se il latte e' sano, nel senso che non proviene a mucche con mastiti....

    Anche se pastorizzi il latte potresti inquinarlo anche tu, successivamente.

    Cmq se non hai avuto mai problemi, continua con il crudo.....

    Se poi vuoi dormire sogni tranquilli allora pastorizza pure, per carità.....
     
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    Ho deciso..vado avanti con il crudo! Per quanto riguarda il filtraggio, lo faccio sempre, con un panno a trama fine.Il misuratore di ph mi è appena arrivato dopo averlo acquistato online. Potresti dirmi quali valori dovrei avere per poter partire da un latte "sano"?
     
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    Il ph di un latte sano e fresco deve essere fra 6,60 e 6,85....

    Cmq se tu vai avanti con il crudo e il latte dovesse avere problemi, lo intuisci perché, a seconda dei caso il formaggio inizia a gonfiarsi, dopo 24/36 ore in caso di gonfiore precoce e dopo 10/12 giorni in caso di gonfiore tardivo.

    Se succede questo, stagiona almeno 75/80 giorni e non avrai nessun problema....
     
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    Grazie mille Vincenzo!
     
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    Di nulla..... :D
     
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    Se invece di riscaldare il latte a 72 per un tot di secondi, si riscalda ad esempio a 90 per 3 secondi, si ottiene lo stesso risultato? E meglio? Cosa succede poi in seguito. Grazie
     
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    No Peppe, devi sapere che più il latte crudo lo si riscalda e più perde le sue caratteristiche di origine, sia in termini di sapori e composizione e sia da un punto di vista di attitudine alla caseificazione.
    Pensa che a 63/64 gradi, gli ioni calcio, iniziano a disintegrarsi e questa e' uva delle cause per cui quando si fanno le mozzarelle con latte pastorizzato la pasta non fila.......
    Quindi meglio 72 gradi per 15 secondi.....

    In ultimo più riscaldi e più otterrai delle cagliate molto deboli, delicate, basti pensare alla cagliata del cacioricotta....
     
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    Quindi il latte in brick Uht, non si può utilizzare per fare i formaggi?
     
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    Nel modo più assoluto.....
    E' ottimo per fare lo yogurt, le cagliate lattiche, il resto no.
     
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    Lo immaginavo.
     
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